Ragionevolezza di un sano realismo

 

Ragionevolezza di una sano realismo

Mi lascio andare ad alcune riflessioni a ruota libera…

Tra il cattolico tradizionalista “estremo” e l’occidentale laicista “estremo” – magari pure cattolico progressista –ed europeista convinto, vedo proprio due “estremi” che, in qualche aspetto, sono addirittura due facce della stessa medaglia. Nel senso che entrambi faticano ad essere un “soggetto” dotato di una “cultura”, difendendo ciascuno dalla sua parte, più una posizione “ideologica” con implicazioni politiche, piuttosto che un’“identità" che non hanno più da tempo entrambi, essendosi diluita per usura nel tempo e trascuratezza superficiale.

— Il cattolico tradizionalista (filo-putionano o meno che sia) ha conservato non di rado un residuo attaccamento

= alle forme liturgiche (pur giusto in se stesso, ma insufficiente e non costruttivo e poco proponibile nel presente),

= e alla morale cattolica ereditata spesso più come “moralismo”, che come fondata su una concezione (antropologia) cristiana della persona umana e su una concezione (cosmologia e metafisica) della realtà come creata, capace di sfidare sul piano culturale (e quindi anche politico) il mondo.

Non basta riaffermare perentoriamente i valori cristiani e neppure la legge e il diritto naturale con affermazioni di principio – cosa pur lodevole –, ma ripetute senza darne le ragioni speculative e attuali-pratiche in modo afferrabile. Come sappiamo occorre mostrare “con i fatti”, al mondo, che senza questi fondamenti la società non si regge, i governi non riescono a gestirla, la democrazia diviene manipolazione dei singoli o dei gruppi di persone, i conflitti divengono radicalmente insanabili, la convivenza si sfalda (a cominciare da quella familiare), l’amore degenera fino a condurre ad uccidere, il mondo diventa invivibile. È un “dato sperimentale” da constatare con lucidità scientifica.

— L’occidentale laicista estremo (da noi l’europeista convinto UE) che sposa consapevolmente o meno, una concezione gnostico-massonica  dell’uomo e della storia, si ostina a difendere dei “valori” (che chiama abusivamente e falsamente “i nostri valori occidentali”, come una una libertà che finisce per legittimare tutto, compresi aborto, eutanasia, omosessualità, pedofilia e satanismo) che sono autodistruttivi, ma non vuole o non sa accorgersene più, perché ha sostituito la sua identità (greco-romana e giudaico-cristiana) con l’ideologia del “vivere come se Dio non esistesse”, o del “Dio se c’è non c’entra”. La Chiesa ai tempi di san Giovanni Paolo II e di Benedetto XVI ha fatto di tutto (almeno da parte di loro due e forse anche di pochi altri dotati di ragione e di fede!) per mostrare a questo occidentale che, alla prova dei fatti, la sua ideologia non funziona. Ma come poteva un uomo da solo riuscire nell’impresa, quando era rimasto solo un “capo” senza più un “corpo” (il corpo ecclesiale sfaldatosi nella sua consapevolezza)? Quando anche i “movimenti”, che negli anni di Giovanni Paolo II sembravano una promessa di rinascita, alla prova dei fatti, si sono dimostrati inconsistenti (per la debolezza di spessore di fede e di ragione della maggioranza dei loro aderenti, non essendoci stato il tempo per consolidarne la personalità, né educatori che sapessero farlo).

Allora, al cattolico più liberale e realista non può bastare nessuna di queste due posizioni…

Da un lato è vero che bisogna fermare Putin, ma bisogna anche fermare Zelenski che sta suicidando il suo popolo. E bisogna fermare Biden che, secondo la più tipica tradizione dei presidenti americani in attesa di nuove elezioni presidenziali, ha soffiato sul fuoco per far partire una guerra e farsi vedere potente padrone del mondo agli occhi dei suoi elettori. E come tenere a bada la Cina (che guarda avidamente a Taiwan) che ha ormai in mano le materie prime e ricatta le economie industriali del mondo intero, con dietro l’angolo l’India, ecc. ecc.? Tutti deliri di onnipotenza che finiscono per distruggere!

E allora serve che unilateralmente si continuino a mandare armi all’Ucraina (in mano di chi finiscono, tra l’altro?), o ci si accanisca in sanzioni che non fanno che danneggiare più noi che la Russia? Chi siamo noi singoli stati europei che agiscono (con la sola eccezione di un’Italia incapace) più per interessi propri che comunitari? Bisogna fermare sia i Putin che gli Zelenski, i Biden, che gli altri che stanno ad aspettare il loro turno ormai vicino.

Bisognerebbe piuttosto premere sull’ONU (finora praticamente inesistente e pilotata dai più potenti, a parte un ultimo guizzo sul grano per l’Africa [ma ci siamo anche noi!]) perché intervenga per prendere in mano una situazione che ormai riguarda il mondo intero. Il fatto è che senza più la base culturale e legale del “diritto naturale”, neppure l’ONU da anni riesce a funzionare! (l’aveva già presentito Maritain in I diritti dell’uomo e la legge naturale, Milano 1991!). Ma sarebbe l’unico soggetto legittimato e almeno potenzialmente autorevole e autorizzato per intervenire sopra e tra le parti. Bisognerebbe riuscire a rimetterla in moto e in tempi brevi. Ma a parte il carattere pachidermico di questa istituzione e la sua “inconsistenza culturale”, e quindi politica (torniamo sempre al punto della cultura!), c’è chi non ha interesse a farlo, tra i detentori della grande finanza e i potentati economici. Forse sono questi, senza volere essere complottisti, i registi delle sorti del mondo che, una volta rotti gli equilibri, cercano di indirizzare le sorti di tutti noi verso un obiettivo che presumono a loro vantaggio, ma che rischiano di non essere in grado di controllare fino in fondo. Quando il sistema diventa caotico non è predicibile e può non finire verso l’attrattore voluto da chi ha innescato il processo! (tanto per usare il linguaggio della fisica dei sistemi complessi).

Ce la faranno gli uomini da soli ad uscire da questo pericoloso loop?

Difficile, in un questa situazione, limitarsi a vedere le cose solamente sotto una prospettiva “orizzontale” e non tenere conto di una prospettiva “teologica”, che ci informa del fatto che dietro gli uomini (alcuni dei quali scientemente l’assecondano fino a coinvolgervisi fino in fondo) c'è sì una regia unica che sta dirigendo il mondo verso la sua rovina. Lo disse anni fa il Card. Caffarra, mio amato Arcivescovo, in una famosa intervista del 22-05-2017 (https://it.aleteia.org/2017/05/22/intervista-cardinale-caffarra-suor-lucia-battaglia-finale-satana-famiglia/):

«Satana sta tentando di minacciare e distruggere i due pilastri [la persona e la famiglia], in modo da poter forgiare un’altra creazione. Come se stesse provocando il Signore, dicendo a Lui: “Farò un’altra creazione, e l’uomo e la donna diranno: qui ci piace molto di più». La Chiesa deve far toccare con mano al mondo che la storia, compresa quella presente, si può comprendere e orientare solo tenendo conto di questo punto di osservazione e gli altri punti di vista (meno fondamentali) devono comunque tenerne conto in vista delle decisioni più pratiche e operative. Se ha smesso di farlo ai vertici, almeno, lo faccia qualcuno più in basso, al livello dal quale può farlo. Il resto tocca solo al Signore e grazie a Dio, Lui ha comunque già vinto.

«Il credente sa che Cristo ha già vinto; ma sa anche che la piena manifestazione di questa vittoria sarà un dono escatologico. Questo non lo scoraggia non lo disarma: per essere se stesso e accogliere totalmente nella verità la salvezza di Dio, egli instancabilmente si adopera a dar vita alla nuova società, alla nuova storia, alla nuova cultura» (Card. Biffi, Per una cultura cristiana, da una lettera del 1985 http://www.ansdt.it/Testi/CulturaMonastica/Biffi/index.html).

Beh, ho finito… Grazie e buon proseguimento di quanto già state facendo, spero!